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Lot n° 250

Ludovico Mazzanti (Roma 1686-Viterbo 1775) - Rest...

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Ludovico Mazzanti (Roma 1686-Viterbo 1775) - Rest on the Flight into Egypt oil on canvas 155 x 207 cm antique inscription on the frame Il Cavalier Ludovico/Mazzanti [...] PROVENANCE Collection of Angelini, Rome Ludovico Mazzanti fu, insieme a Giovanni Odazzi, l'allievo prediletto di Giovanni Battista Gaulli, nella cui bottega entrò giovanissimo nel 1700. Influenzato, come tutti i pittori romani della sua generazione, dalla lezione di Maratti, si distinse tuttavia per una pittura classicista affatto originale, meno delicata graficamente ma più corposa e palpabile pittoricamente. Le sue figure sono caratterizzate da una vitalità sanguigna e terrena, lontana dalle eteree delicatezze di Giuseppe Bartolomeo Chiari, Luigi Garzi e Giovanni Odazzi. Tra le opere più significative dipinte da Mazzanti a Roma vi sono gli affreschi nella Chiesa di Sant'Ignazio, i quadri per Sant'Andrea al Quirinale e le due tele da soffitto in  palazzo già de Carolis. Il pittore lavorò a Napoli dal 1733, dove dipinse per la Chiesa dei Gerolamini, per l'Abbazia di Montevergine e per la Chiesa della Nunziatella. Durante il suo soggiorno partenopeo ebbe modo di studiare le opere di Solimena, De Matteis e De Mura, da cui fu fortemente influenzato, sia per la gamma cromatica, sia per la plasticità delle figure. Tutte queste caratteristiche si ritrovano nel dipinto qui offerto, di grande impatto visivo, in cui la dolcezza della scena familiare, inserita in un paesaggio arcadico, pur nella grazia dei colori, è resa con attenzione ai dettagli naturalistici e con un'umana adesione agli affetti quotidiani. Di singolare effetto è il particolare dell'asino a destra, che sembra uscire da un dipinto di Bassano, a riprova dell'abilità e cultura visiva del pittore, che sarà eletto accademico di San Luca e pastore d'arcadia con il nome di Oropito Teoclideo. A nostro avviso il dipinto è databile al quarto decennio del Settecento, per alcuni stringenti confronti con le tele della Chiesa della Nunziatella a Napoli, in cui si ritrovano gli stessi tipi fisiognomici e la stessa dinamica plasticità dei panneggi.