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Lot n° 18

Scaldino in argento fuso, sbalzato e traforato,...

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Scaldino in argento fuso, sbalzato e traforato, Maestro Argentiere Vincenzo II Belli (1828-1859), Roma metà del XIX secolo, manico in osso e base in legno ebanizzato L'elegante scaldino esce da una delle più celebri botteghe di orafi e argentieri romani, quella dei Belli, attiva dal XVIII secolo. L'oggetto, con le sue forme stilistiche pulite ed armoniche composte di linee sferiche e circolari, arricchite di elementi zoomorfi classicheggianti come le teste di leone e le zampe ferine, aderisce in pieno ai modelli interpretativi del gusto neoclassico che caratterizzarono la fortunata produzione di questa bottega a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento, testimoniata dai numerosi disegni preparatori di Gioacchino Belli (1787-1822) e Pietro Belli (1825-1828), rispettivamente nonno e padre dell'esecutore del manufatto qui presentato. Da apprezzare il divertente medaglione centrale che mostra un giovane uomo che porge ad una giovane donna seduta, vestiti entrambi in abiti ottocenteschi, uno scaldino simile al nostro, testimonianza di una vivida rappresentazione di vita quotidiana che caratterizzava la cultura romana di quel tempo, con figure come quelle dell'incisore Bartolomeo Pinelli e il poeta Gioacchino Belli. Altezza cm 25.

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